Nella
mia ricerca nutrizionale giocano e hanno giocato un ruolo fondamentale gli
incontri e l’ascolto delle storie, delle esperienze degli altri.
Natale:
stavo organizzando una cena per festeggiare con amici e sorelle la festività
natalizia.Cena in piedi, ovviamente, perché non abbiamo il tavolo e ci mancano
le sedie. No, in genere non mangiamo per terra ma al bancone, appollaiati sugli sgabelli
ikea. Una mia amica mi disse che per un periodo non avrebbe potuto mangiare derivati del
latte, zucchero, olio d’oliva e uova. Preparare un piattino solo per lei era impensabile,
l’accoglienza è accoglienza. E poi non era l’unica ad avere qualche esigenza
alimentare: c’era l’amica a cui certi formaggi proprio non piacciano, quella
(la mia testimone di nozze :D) che l’aglio la perseguita per giorni e quella
che l’insalata non la digerisce etc.. Cercando ricette, soprattutto per la
parte relativa al dessert , ovvero dolci senza uova, latte e burro e zucchero, mi sono
imbattuta nel libro “Pasticceria naturale” di Paquale Boscarello (Terra Nuova
Edizioni). Sono andata in libreria e ho acquistato il volume. Non è solo
pasticceria o il trovare un modo per mangiare dolci per chi ha delle
intolleranze alimentari. È una filosofia di vita, un modo di concepire il
nutrimento del nostro corpo affinché ogni elemento sia in equilibrio. Da questo
libro ho tratto diverse ricette, più e più e più volte sperimentate e
modificate secondo il mio gusto. L’equilibrio delle ricette così come scritte
dall’autore è stato “tradito”, temo, da queste modifiche. Il mio scopo, per
ora, è quello di trovare un nuovo modo per”godere” a tavola senza l’uso di
ingredienti che per me sono deleteri, non tanto per la linea quanto per la digestione
e la pelle. Ma anche per la linea.. La cena di Natale è andata bene: ero
soddisfatta perché tutti avevano potuto mangiare di tutto e tutto…
Nella
mia ricerca e nelle mie sperimentazioni culinarie è talvolta artefice e
talvolta cavia Alessandro, mio marito. In effetti è lui che più ha utilizzato il libro...a mio vantaggio :D.
Alessandro è un po’ di parte quando assaggia i miei
pasticci ed è anche un ottimo dispensatore di consigli per aggiustare e
migliorare le ricette. Come pasticcere, poi, è davvero bravo: lui è puntuale e
preciso, rispetta l’equilibrio degli ingredienti, mentre io sono quella creativa
e “pasticciona” con mille idee. Servono, secondo me, entrambe le cose per cucinare:
precisione e creatività. L’uno non è sufficiente senza l’altra e viceversa.
Passiamo alla ricetta...modificata dal libro.
Ingredienti:
50/60 g di mandorle pelate (passate nel congelatore così non esce l'olio)
500 ml di latte di riso
80 g di maizena (non la fecola perchè la crema acquista un'altra consistenza)
50 g di succo d'agave ( o miele).
Procedimento:
Frullate le mandorle fino ad ottenere una "farina". Aggiungete poco alla volta il latte di riso in modo che la farina lo assorba e unite il succo d'agave. Ponete metà del liquido in una casseruola e mettetelo su fiamma vivace. Nell'altra metà del latte fate sciogliere la maizena. Quando il latte nella casseruola sarà ben caldo aggiungete il latte con la maizena. Adesso fate attenzione: non usate una fiamma troppo alta e utilizzate una frusta per girare la crema. Si addenserà in pochissimo tempo. Aspettate fino a che non inizierà a fare "blop". Versate la crema in una terrina che copririte con la pellicola trasparente, in modo da far ben aderire la pellicola alla crema, altrimenti la parte di sopra si indurirà.
Questa è una crema base che servirà per farne altre ancora più golose. E' un'ottima alternativa alla crema pasticcera.
Mi riservate sempre un sacco di sorprese!!!! Wow!!!
RispondiElimina